Caso Cesare Battisti, Lula fa “mea culpa”. Alberto Torregiani: ‘Delle scuse non ci faccio nulla di scuse. Meglio tardi che mai ma sono inutili’
Fa sempre discutere il nome di Cesare Battisti. L’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva ha chiesto scusa alle famiglie delle vittime di Cesare Battisti riconoscendo “l’errore” di aver a suo tempo concesso asilo al terrorista italiano.
In un’intervista al canale YouTube ‘TV Democracia’, il leader del Partito dei lavoratori ha detto di aver preso la decisione di non estradare Battisti perché il suo ministro della Giustizia di allora, Tarso Genro, era certo che l’ex membro dei Pac fosse “innocente”.

“Ha ingannato molta gente in Brasile, non so se ha fatto altrettanto in Francia, ma la verità è che c’erano molte persone che pensavano che fosse innocente. E se abbiamo commesso questo errore, ci scusiamo senza dubbio”, ha detto Lula.
“Le scuse di Lula? Meglio tardi che mai ma sono inutili”. Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l’uso delle gambe, commenta così con l’ANSA l’ammissione dell’ex presidente del Brasile di aver sbagliato nel concedere l’asilo a Cesare Battisti.
“Adesso voglio vedere cosa dice chi aveva appoggiato la sua decisione. Perché dirlo oggi? Per fare notizia? Avrà le sue motivazioni personali. Io – ha detto – resto basito. Ma su questa vicenda si torna ciclicamente. Se di Battisti non si parla almeno ogni tre mesi, inizio a preoccuparmi”. Certo, “noi – ha aggiunto – non ci facciamo nulla delle sue scuse”.

Il fratello del poliziotto ucciso Andrea Campagna: “Alla fine si è ravveduto”
Dopo le ammissioni fatte da Cesare Battisti al pm Alessandro Nobili nel marzo dello scorso anno, Maurizio Campagna, fratello di Andrea il poliziotto ucciso a 25 anni dal terrorista dei Pac, aveva chiesto a chiare lettere le scuse di Lula.
E ora che sono arrivate, spiega un articolo di Repubblica.it, non nasconde la soddisfazione: “Fa piacere che una persona come lui, che è stato presidente del Brasile, ammetta di aver fatto una valutazione errata. E questo gli fa onore”. “Certo le scuse sono arrivate un pò in ritardo – dice – ma fanno piacere. Soprattutto fa piacere che si scusi con i familiari. Alla fine si è ravveduto”.
Il 22 maggio dell’anno scorso la Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la pena definitiva dell’ergastolo per l’ex terrorista dei Pac, condannato per quattro omicidi commessi alla fine degli anni Settanta e arrestato dopo 37 anni di latitanza lo scorso gennaio in Bolivia.
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