Dolore e lacrime per Max Abbiati, il poliziotto dal cuore grande

Dolore e lacrime per Max Abbiati, scomparso nella mattinata di lunedì 17 agosto. Massimiliano aveva 49 anni, faceva il poliziotto. Era in servizio alla Squadra Mobile, era un vice ispettore esperto di informatica. Aveva scelto di occuparsi di reati contro i minori.

Max era sposato, aveva due figli e una forte passione per il basket. A lungo ha combattuto contro una grave malattia poi aggravatasi negli ultimi tempi.

“Ci sono giorni in cui è più difficile accettare l’inevitabile accadere delle cose e oggi, purtroppo, è sicuramente uno di quelli. Ciao Max è stato un piacere e un onore fare un pezzetto di strada insieme a te. Sei stato un esempio con i fatti, con le parole e con l’atteggiamento e ti promettiamo che questo tuo silente insegnamento non andrà disperso”. A scrivere queste parole è il Ceves Vedano, la società di basket dove gioca uno dei due figli di Massimo.

Poche ore fa l’ultimo saluto a Max Abbiati

Tante le lacrime e un saluto dal cielo per Max Abbiati, il poliziotto dal cuore grande. I colleghi della Questura di Varese hanno voluto salutare il loro collega anche con il picchetto d’onore. Un elicottero della polizia sorvolava la piazza.

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Centinaia le persone per l’ultimo saluto.  Non solo i colleghi della Questura ma anche quelli di altri corpi di appartenenza. Carabinieri, Polizia Locale. Ma soprattutto amici e sportivi come lui.

Max Abbiati

Per l’omelia don Daniele Gandini. La cerimonia si è conclusa in chiesa con la preghiera del poliziotto, il ricordo dei figli di Max e l’Alleluja cantato da un’emozionante voce solista.

Fuori c’erano gli uomini e le donne della Polizia di Stato con divisa e mascherina. Tutti con gli occhi lucidi, hanno reso gli onori al loro caro amico e collega.

foto di VareseNews