Dramma in uniforme: un Carabiniere e una Guardia Giurata si tolgono la vita a poche ore di distanza

Un Carabiniere si è tolto la vita, all’interno del garage di pertinenza del proprio alloggio. Qualche ora dopo, a togliersi la vita è stato un vigilantes di 46 anni.

Ancora un dramma in uniforme. L’episodio tragico nell’Arma, il sedicesimo tra i lavoratori in divisa in questo 2020, è avvenuto lo scorso 4 Maggio, Lunedì, a San Martino in Strada, vicino a Lodi.

Vittima è un Brigadiere Capo di 56 anni. L’uomo, in servizio nell’Arma dei Carabinieri, si è suicidato con l’arma di servizio. Si apprende dal SIULM (Sindacato unitario lavoratori militari).

Il Carabiniere si è tolto la vita con un colpo di pistola alla tempia nei pressi della Stazione Carabinieri.

Ma il malessere in uniforme sembra essere troppo diffuso.

Lo scorso 26 Aprile, a Cefalù un Carabiniere aveva tentato di togliersi la vita con l’arma d’ordinanza, mentre solo qualche giorno prima, il tragico gesto finale era stato messo in atto da un appartenente all’Aeronautica Militare, nella mattina del  23 Aprile. L’uomo, di Fasano, era uscito di casa la mattina.

Si chiamava invece Stefano Camilli il vigilantes che mercoledì si è tolto la vita nei pressi di casa sua. Il drammatico episodio all’alba. Sono stati i vicini ad avvisare le Forze dell’Ordine dopo aver sentito gli spari.

Stefano Camilli

Stefano Camilli aveva 46 anni. Aveva una moglie e due figli.

Numerosi i messaggi di cordoglio sul web, dai colleghi dell’istituto di vigilanza agli amici della Viterbese, la sua più grande passione.