Sono già passati sei anni dalla scomparsa del grande attore. Da sempre ci si interroga su cosa lo abbia portato davvero a togliersi la vita. A lungo si è parlato di depressione e parkinson. Adesso arrivano informazioni più chiare.
A farlo, è docufilm in uscita a Settembre: “Robinʼs Wish”, spiega come l’attore soffrisse della demenza a corpi di Lewy, neurodegenerativa. Questo lo stava letteralmente disintegrando.
La sua scomparsa, lo ricordiamo bene, sconvolse tutto il mondo. A lungo, a suo carico, si è discusso di morbo di parkinson. Adesso la smentita. Il documentario infatti svela che a portare l’attore al suicidio fu altro. Altro tassello: la malattia attacca il cervello e provoca, tra le altre cose, anche ansia e depressione.
Negli scorsi giorni un trailer è stato diffuso dai media americani. A parlare dell’attore, nel documentario, saranno la moglie di Robin, Susan Scheneider Williams e Shawn Levy, il regista. Levy è anche l’ultimo regista che ha lavorato con Robin Williams con “Una notte al museo: il segreto del faraone”.
Ed è proprio Levy a raccontare che durante la lavorazione del film apparve chiaro aver dei problemi.
“Mi disse che gli stava succedendo qualcosa, che non si sentiva più lo stesso”. Per la moglie le cose sono diventate chiare dopo aver ricevuto il rapporto del medico legale.
“Mio marito stava combattendo contro una malattia mortale. Tutte le zone del suo cervello erano state attaccate dalla malattia. Un’esperienza che lo ha totalmente disintegrato”.